Il periodo di lockdown ancora in atto in molti Paesi ha fortemente accelerato il processo di digitalizzazione di diverse attività: costretti al distanziamento sociale, l’online e il virtuale, in tutte le loro articolazioni, sono diventati parte integrante della vita quotidiana sostituendo scuole, uffici, supermercati, cinema e palestre fino ad assorbire molta parte del nostro tempo.
Quello che fino a pochi mesi fa era considerato tendenza, è oggi una realtà concreta: dall’utilizzo prevalente del mobile a scapito della navigazione da desktop al ruolo rilevante di video ed immagini, dalla personalizzazione dell’esperienza online fino alla ricerca vocale.
Ma c’è un tema che più di altri è salito alla ribalta nei giorni scorsi, non fosse altro che ad annunciarlo è stato Zuckerberg in persona: Facebook ha infatti, avviato in USA la sperimentazione del social commerce e presto sarà disponibile anche in Italia. Anche in questo caso, si tratta di una tendenza già consolidata: si pensi all’esperienza WeChat in Cina che non è una semplice chat, come molti ritengono, ma un vero e proprio mondo virtuale completo di marketplace, vetrine, influencer e sistemi di pagamento integrati.
La crescita del social commerce è dovuta in prima istanza al cambiamento delle abitudini di acquisto delle persone che, come già evidenziato, dedicano molto più tempo alla navigazione online e da mobile e, soprattutto, utilizzano App dedicate che personalizzano l’esperienza di acquisto ritagliandola sulle esigenze rilevate anche attraverso l’uso di algoritmi e della Intelligenza Artificiale.
A prescindere dal business model adottato, tutte le piattaforme di social commerce permettono agli utenti di cercare informazioni su un prodotto, confrontare due o più prodotti tra di loro, acquistare un prodotto, condividere la propria esperienza e dare i propri consigli agli altri utenti. Il coinvolgimento dell’utente è massimo e consente ai brand di avere un rapporto one-to-one con il cliente attraverso un servizio di customer care interattivo e real time.
Rispetto ai marketplace tradizionali, il social-commerce ha diversi vantaggi:
- Efficienza operativa: customer journey più breve e minori costi in attività di marketing
- La facile condivisione di informazioni rende i tempi decisionali più brevi e permette di incrementare velocemente la fan base
- L’integrazione delle funzioni di social network, payment ed e-commerce permette di risparmiare sui costi di acquisizione dei clienti e migliorare l’esperienza di acquisto degli utenti.
Il social commerce è particolarmente indicato per le aziende che hanno un target attuale giovane e giovanissimo in quanto gli utilizzatori di queste piattaforme hanno meno di 30 anni, passano molto tempo online e sono fortemente influenzati negli acquisti dagli amici. È comunque prevedibile che lo status di early adopter di questi giovanissimi troverà uno sbocco naturale in utilizzatori di altre fasce di età che con il tempo saranno coinvolti nell’utilizzo del social commerce come lo sono stati per altre innovazioni tecnologiche. È, quindi, il tempo di investire in questa direzione per le aziende che vogliono guadagnarsi il vantaggio del first mover.
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